
Intervista di Lore Amenabar Larrañaga

1) La fisarmonica. Cosa rappresenta per te e cosa ti ha portato ad intraprendere lo studio di questo fantastico strumento?
Sono originaria dei Paesi Baschi, dove la fisarmonica ha un ruolo significativo nel nostro folklore. Crescendo, il suono della fisarmonica ha iniziato ad essere una presenza sempre più costante nella mia vita, accompagnando le feste di famiglia e le feste di paese. Non è stata una sorpresa quando, all’età di otto anni, ho preso in mano lo strumento. La fisarmonica non era solo uno strumento musicale, era un legame con la mia identità di cittadina basca e con la mia eredità musicale.
Fin dai miei primi giorni come musicista folk, la fisarmonica è diventata un mezzo per esplorare ed esprimere questo legame radicato. Partecipare a concorsi e fare concerti, così come lavorare costantemente sullo strumento fin da piccola, mi ha insegnato la disciplina e ha plasmato la persona che sono oggi. Ho sempre imparato da altri concorrenti e concertisti, acquisendo preziose intuizioni su diversi approcci e tecniche.
A quattordici anni, sono stata ammessa al conservatorio di Donostia (San Sebastian), dove ho iniziato la formazione classica accademica. Solo più tardi, durante i miei studi alla Sibelius Academy di Helsinki, sono stata introdotta a una gamma più ampia di linguaggi musicali: classico, contemporaneo e microtonale.
Durante il mio dottorato di ricerca alla Royal Academy of Music di Londra, ho iniziato ad addentrarmi nell’entusiasmante mondo della microtonalità, continuando ad esplorare nuove dimensioni del suono.
La fisarmonica è stata un veicolo di esplorazione ed espressione artistica, che ha consentito di evolvermi come musicista, pur rimanendo ancorata alle mie radici culturali.
2) Hai avuto sicuramente la possibilità di studiare con insegnanti di prestigio del mondo fisarmonicistico. Com’è stato il tuo rapporto con loro e cosa senti di aver ricevuto da ognuno di loro?
In effetti, ho avuto la fortuna di studiare con alcuni insegnanti incredibili, oltre che musicisti eccezionali, che sono stati in grado di soddisfare le mie esigenze pedagogiche in ogni fase del mio sviluppo.
Ainhoa Elizondo (della Loatzo Musika Eskola) e Salvador Parada (del Conservatorio Francisco Escudero) mi hanno aiutata ad innamorarmi della fisarmonica e hanno contribuito al profondo legame che sento tra la mia identità, la mia identità di cittadina basca e la mia identità di artista.
Veli Kujala, Matti Rantanen e Mika Väyrynen (della Sibelius Academy, University of the Arts Helsinki) mi hanno introdotta ai vari linguaggi musicali che la fisarmonica può offrire, tra cui trascrizioni, musica classica originale e musica microtonale. Inoltre, l’attenzione di Mika alla tecnica durante i nostri cinque anni insieme mi ha aiutata a migliorare le mie capacità esecutive.
Anche se i miei studi accademici sono terminati, continuo ad imparare dai miei insegnanti. Le loro voci rimangono con me, guidandomi ogni volta che mi esibisco. Il fatto che io senta ancora la loro influenza nel mio modo di suonare è una dimostrazione del potere di un grande insegnamento.
3) Ci parli di Lore Amenabar Larrañaga come insegnante? E cosa cerchi di trasmettere ai tuoi alunni?
Attualmente insegno alla Yehudi Menuhin School nel Regno Unito e trovo che insegnare sia uno degli aspetti più appaganti del mio percorso musicale. Il mio approccio all’insegnamento è radicato nelle mie esperienze personali di studente. Il mio obiettivo è offrire ai miei studenti non solo competenze tecniche, ma anche gli strumenti di cui hanno bisogno per diventare musicisti
indipendenti e critici. Come hanno fatto i miei insegnanti, voglio indirizzarli e aiutarli a trovare il loro personale percorso musicale, incoraggiando la curiosità e il pensiero creativo.
Mi sforzo di creare un ambiente in cui i miei studenti si sentano supportati, ma anche stimolati, un’atmosfera in cui possano crescere sia come musicisti che come individui. Il processo di apprendimento non è solo unilaterale; imparo molto anche io da loro. Le loro domande, le nuove prospettive e la loro creatività mi ispirano continuamente a crescere, non solo come insegnante, ma
come artista. Essere un’insegnante è un privilegio e apprezzo l’opportunità di aiutare a plasmare i musicisti di domani.
4) Tra i vari stili e generi musicali, qual è la forma d’arte con cui senti di relazionarti meglio?
Questa è una domanda difficile, perché il mio percorso musicale è stato plasmato da una varietà di influenze, dalla musica folk alla musica classica, alla sperimentazione microtonale. Invece di vedere questi generi come percorsi separati, li vedo come elementi interconnessi che formano la mia arte. Ciò che mi entusiasma di più è la libertà di esplorare diversi linguaggi musicali e trovare nuovi modi per esprimermi.
Oggi, sono particolarmente appassionata nel creare nuova musica. Attraverso collaborazioni con compositori, ho avuto l’opportunità di creare opere sia in temperamento equabile a 12 toni (12-TET) che in temperamento equabile a 24 toni (24-TET). Questa esplorazione della microtonalità ha aperto nuove possibilità per la fisarmonica. Continuo anche ad ascoltare regolarmente musica non classica, frequentando concerti e serate, cercando sempre nuova ispirazione da generi diversi dal mio.
Per me, essere un musicista significa abbracciare la varietà, consentendo ad ogni nuova esperienza di formare il mio lavoro e continuare il mio viaggio come artista.
5) Tra le varie esperienze da concertista, qual è quella a cui ti senti più legata? E perchè?
Imparo e tengo molto ad ogni concerto che faccio, ognuno ha il suo significato, che si tratti di un piccolo raduno o di un grande evento. Nel tempo, ho imparato ad attribuire un’importanza speciale all’interazione che ho con il pubblico, sia durante l’esibizione che nei momenti successivi.
Ad esempio, una delle mie esperienze più preziose è stata esibirmi all’ex residenza degli ambasciatori di Spagna a Washington, D.C. (USA) nell’ottobre 2023. La serata aveva un’energia così bella, con un meraviglioso mix di membri del pubblico che erano sinceramente curiosi di entrambi i miei strumenti, e che non avevano pregiudizi verso la fisarmonica classica o la fisarmonica a quarti di tono.
Mentre mi esibivo, potevo percepire la curiosità, l’ottimismo e l’apertura mentale verso qualcosa di nuovo. Quel dialogo ha aperto le porte a una connessione che andava oltre la musica stessa.
La gioia genuina e l’entusiasmo condivisi dal pubblico, sia durante che dopo l’esibizione, mi hanno davvero toccato il cuore. È un’esperienza che custodirò per sempre.
6) Come è nata l’idea della fisarmonica a quarti di tono?
Durante i miei studi in Finlandia, ho avuto l’opportunità di ascoltare per la prima volta la fisarmonica a quarti di tono di Veli Kujala. Ciò è accaduto nel 2015 durante la première di Anomal Dances di Jukka Tiensuu per fisarmonica a quarti di tono e orchestra sinfonica. Veli è stato così generoso da lasciarmi provare lo strumento e rispondere alla moltitudine di domande che avevo. Ha aperto le porte al mio viaggio microtonale. Come spesso lo descrivo, non potevo “non sentire” il mondo sonoro che sperimentavo attraverso lo strumento di Veli.
Sono rimasta affascinata dai dodici toni extra e ho deciso di progettare la mia fisarmonica a quarti di tono mentre finivo il mio Master nel 2018. Volevo che entrambi i manuali producessero ventiquattro note, con ogni manuale che rispecchiasse l’altro in termini di posizioni di tono. Volevo anche che tutte e quattro le voci nella mano destra e tutte e tre nella sinistra fossero in grado di
produrre quarti di tono.
Ho presentato queste idee al team di Bugari, la stessa azienda che ha costruito la mia attuale fisarmonica classica quasi dieci anni fa. Ero sicura che sarebbero stati aperti ad ascoltare le mie idee e pronti ad aiutarmi a dar vita a questo strumento. Paolo (Picchio) e Gianluca (Gobetti) sono stati incredibilmente disponibili e di supporto durante l’intero processo, offrendo preziosi consigli e spunti, ma è stato l’intero team Bugari, la cui competenza collettiva e la cui maestria artigianale, che hanno reso la mia fisarmonica a quarti di tono una realtà. Grazie alla loro dedizione, lo strumento è stato completato a febbraio 2020.
7) Ci parli dell’album “ISPILU”?
Una volta costruita la mia fisarmonica a quarti di tono, il passo successivo è stato quello di esplorare lo strumento in profondità. Come parte del mio progetto di dottorato, ho presentato il mio lavoro a vari compositori ed interpreti, invitandoli a creare brani appositamente per la fisarmonica a quarti di tono. Erano tutti molto entusiasti di far parte del progetto! Queste collaborazioni hanno prodotto dieci brani, ognuno dei quali è servito come strumento per comprendere meglio questa tipologia di fisarmonica. Ogni brano è un’opera d’arte indipendente, ed hanno contribuito a creare le varie sfaccettature della fisarmonica a quarti di tono, riflettendone l’identità.
Ho avuto l’onore di collaborare con musicisti di rilievo come James Batty, Donald Bousted, Océane Deweirder, Michael Finnissy, Christopher Fox, David Gorton, Veli Kujala, Claudia Molitor, Electra Perivolaris e Mioko Yokoyama. Per raccogliere i brani creati, ho deciso di registrare un album chiamato ISPILU, che è la parola basca che significa “specchio”. Le registrazioni sono state effettuate tra ottobre 2022 e aprile 2023 nel nostro home studio a Londra, con il mio partner Evin Kelly come tecnico del suono. È stato poi masterizzato presso gli Abbey Road Studios e pubblicato a settembre 2023.
Sono profondamente grata a tutti coloro che hanno contribuito alla creazione di questo album e sono molto orgogliosa del mio CD di debutto!

8) Quali sono i tuoi piani per il futuro?
Mi impegno a continuare a superare i confini della fisarmonica, sia commissionando nuove opere che esibendomi con lo strumento. Credo che ci sia ancora tanto potenziale inutilizzato nella fisarmonica e voglio continuare ad esplorare le sue capacità uniche, sia attraverso collaborazioni con compositori sia incorporando nuove tecnologie e tecniche esecutive nelle mie esibizioni.
A livello personale, sono entusiasta di continuare ad ampliare la mia abilità musicale. Sono sempre alla ricerca di nuovi modi per crescere come artista, sia attraverso la scoperta di diverse tradizioni musicali, sia attraverso l’approfondimento della microtonalità, ma anche affrontando nuove sfide artistiche, come collaborazioni multidisciplinari.
Ho anche intenzione di continuare ad imparare dai miei studenti. Come insegnante, sono costantemente ispirata dalla loro creatività, dalle loro domande e dalla loro crescita. Mi offrono nuove prospettive che mi aiutano ad evolvere sia come musicista che come persona. Il mio obiettivo è nutrire il loro sviluppo continuando ad evolvermi insieme a loro.
Ci sono sempre nuove sfide e opportunità davanti a me e non vedo l’ora di scoprire cosa mi riserva il futuro.