

This interview was edited by Andrea Di Giacomo
1) Sei uno dei fisarmonicisti più emergenti degli ultimi anni. Ci racconti di come hai conosciuto la fisarmonica, come ti sei avvicinato a questo strumento e qual è stato il tuo percorso di studi?
Grazie, sei molto gentile. Ho iniziato a studiare pianoforte e violino quando avevo sette anni, quando ne avevo undici mia nonna mi ha regalato una piccola fisarmonica e da allora non mi sono più staccato da questo strumento. All’età di quattordici anni ho iniziato a studiare con Djordje Gajic, il mio unico insegnante di fisarmonica.

2) Come viene vista la fisarmonica da concerto dal popolo scozzese? Quali possono essere i vantaggi o le difficoltà per un giovane studente che vuole avvicinarsi a questo strumento e ad uno stile musicale più ricercato?
La maggior parte delle persone in Scozia associa la fisarmonica alla musica folk scozzese, o musica “ceilidh”. È stata ampiamente utilizzata per la musica da ballo tradizionale ed è stata resa famosa da persone come Jimmy Shand. Per un periodo è stato addirittura al primo posto nelle classifiche, sopra i Beatles!
Le associazioni con la musica francese “da bar” e quanto sopra menzionato possono far sentire le persone insicure nell’andare ad un concerto di fisarmonica, ma basta una sola esibizione con la fisarmonica classica per rimuovere questi stereotipi.

3) Hai avuto il grande privilegio di suonare all’incoronazione di HM Re Carlo III. Ci parli di questa importante esperienza?
Avevo già incontrato il Re e suonato per lui quando ero al Conservatorio, e per questo evento avrei voluto suonare Bach, ma il Re voleva musica tradizionale scozzese, quindi ho arrangiato un brano scozzese nello stile di Bach.
4) Sei sicuramente un fisarmonicista con una tecnica formidabile. Qual è il tuo approccio allo studio e come affronti la preparazione di un nuovo brano o per un concerto?
Per me è importante esercitarsi con scale ed esercizi: Czerny, Havlicek, Liszt, Tausig, Henselt ecc. Quando affronto un nuovo brano, prima mi faccio un’idea della struttura generale, poi studio le note e inserisco le diteggiature necessarie. In generale, trovo più veloce studiare una pagina alla volta prima di andare avanti. Aiuta anche segnare le direzioni del mantice in una fase iniziale del processo di apprendimento. Poi ci saranno molte ripetizioni e pratica senza lo strumento per approfondire il brano. Questa fase è più creativa e attingo alle esperienze della vita, dell’arte, della letteratura e di altra musica. La prima esibizione è dove inizia davvero il viaggio.
5) Oltre alla carriera concertistica, ti dedichi anche alle trascrizioni e agli arrangiamenti per fisarmonica. Con quale stile musicale senti di relazionarti al meglio, e perché?
Mi piace quello che ha detto Sokolov: “Bach non è romantico, Chopin non è classico?”
Mi piace fare arrangiamenti di musica del periodo barocco, classico, romantico e del XX secolo, ma solo se mi piace la musica. Non ho uno stile preferito, mi piacciono solo certi brani e ho voglia di suonarli. È molto importante che la trascrizione di un brano sia giustificata artisticamente, se suona meglio al pianoforte non lo suonerò.

6) Tra le tue innumerevoli esperienze musicali e concertistiche, sia come solista che in musica da camera o con importanti orchestre sinfoniche, c’è un’esibizione a cui sei particolarmente legato?
Sono rimasto soddisfatto della mia esibizione alla Wigmore Hall lo scorso giugno e il progetto che mi è piaciuto di più di recente è stato suonare in duetto con Geneva Lewis: è una violinista straordinaria ed una vera artista.
7) Nella tua carriera musicale non sono mancate certamente importanti esperienze televisive e radiofoniche, come la prestigiosa partecipazione alla BBC Radio 3 New Generation Artist. Hai mai pensato di avvicinarti anche al mondo discografico e realizzare un tuo album?
Sì, ma non ho fretta perché sento che sto ancora migliorando. Ho intenzione di farlo nel prossimo anno o tra due.

8) Ci sono novità e progetti in programma per il futuro di Ryan Corbett?
Ho appena registrato il concerto di Mikhail Pletnev con la BBC Symphony Orchestra con un preavviso molto breve, e suonerò un nuovo concerto per fisarmonica di Jay Capperauld con la National Youth Orchestra of Scotland quest’estate. A parte questo, studierò un sacco di repertorio per concerti da solista e da camera, leggerò libri e andrò in bicicletta.